A FAUSTO LUZI

Incontrai due occhi profondi, dolci,
incorniciati da barba e naso unici.
Uno sguardo lungo,
quello di chi si ritrova dopo molto tempo.
E poi dalla bocca uscirono parole come poesia
e dalle mani l'arte rotolava sul biliardo.
Bevemmo insieme ed ora siamo eterni, siamo amici.
Fausto, oh Maestro, con il tuo "francese romagnolo" del "Matin"
con il tuo Ignazio che non trova pace sulla pietra,
con i tuoi quadri, dentro i quali chi capisce sprofonda
e rinasce... a Te questa poesia.
Un bip che si unisce al segnale eterno,
che avvolge il silenzio cosmico,
che si chiama energia, che si chiama vita,
che io e te chiamiamo ...arte.
Per te Maestro nell'anima.



Salvatore Amico